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Recensione Babù Acchiappaparole

Un gioco per aiutare i bambini con difficoltà di linguaggio

Babù è un alieno che arriva da un altro pianeta e vuole fare amicizia con noi. Solo che non conosce la nostra lingua e prima ha bisogno di impararla.
Per impararla ha una tecnica a dir poco curiosa: riesce ad acchiappare le parole che gli pronunciamo e le infila nella sua testa.
Questo esercizio fatto da Babù però può tornare utile anche ai più piccoli, così loro ripassano le parole e si esercitano, mentre Babù le ingloba e le impara.

Che gioco è e come si presenta

Babù Acchiappaparole è un gioco professionale per le attività di training logopedico e per lo sviluppo fonologico e lessicale. Per gioco professionale si intende un’attività base pensata soprattutto per logopedisti e altre figure professionali che operano con persone con difficoltà di linguaggio.
È pensato per bambini a partire dai 3 anni ma può essere di aiuto anche con adolescenti e adulti.

Babù è stato ideato dalla logopedista Elisa Damian ed è pubblicato da Erickson. Visivamente attira per via della sua confezione a forma di cilindro che raffigura proprio l’alieno Babù.
Ci sono due versioni di questo gioco facilmente distinguibili dal colore. Quello che abbiamo ricevuto noi è giallo ed è Babù Acchiappaparole – Sillaba iniziale. Poi c’è anche con il cilindro blu che è Babù Acchiappaparole – Parole complesse.

Il cilindro che raffigura Babù fa sia da scatola sia da elemento di gioco. Sul coperchio ha una fessura dove infilare le carte proprio per simulare Babù che assimila le parole infilandosele nella testa.
All’interno del cilindro troviamo 216 tessere divise tra 10 categorie e ogni tessera mostra un disegno inerente alla categoria a cui appartiene.
Le 10 categorie si possono dividere velocemente perché hanno il retro di colori differenti e hanno un numero di tessere molto variabile. Difatti ci sono categorie con pochissime tessere e altre molto più numerose.

Babù Acchiappaparole (categorie tessere)

– Abbigliamento (rosso) 19 tessere
– Cibi e bevande (violetto) 38 tessere
– Oggetti della casa (verde) 24 tessere
– Azioni (azzurro) 35 tessere
– Clima (viola) 5 tessere
– Piante e fiori (arancione) 4 tessere
– Animali (fucsia) 37 tessere
– Varie (marrone) 33 tessere
– Persone (verde acqua) 6 tessere
– Mezzi trasporto (blu) 15 tessere

Babù Acchiappaparole (categorie tessere)

Come si usa Babù Acchiappaparole

Babù Acchiappaparole – Sillaba iniziale è un gioco professionale che può essere utilizzato per dare vita a numerose attività. Molte le trovate nel manuale di gioco dove ci sono ben 20 pagine dedicate alla descrizione di ogni proposta dell’autrice. Altre invece potete idearle voi, sia modificando quelle proposte sia creandone di nuove.
Le attività proposte da Elisa Damian offrono descrizioni minuziose, non tanto nella parte dello svolgimento visto che sono tutti giochi molto facili da preparare e spiegare. La parte più corposa riguarda le spiegazioni e i consigli per i professionisti che utilizzano Babù. Un insieme di spiegazioni tecniche, suggerimenti e approfondimenti per poter proporre ogni attività nel migliore dei modi e adattata alla perfezione sulle esigenze di ogni bambino.

Babù Acchiappaparole

Qui sotto vi descrivo brevemente le attività, giusto per darvi un’idea di quello che potrete fare con questo gioco.

Comprensione del linguaggio

L’obiettivo è migliorare le abilità di comprensione lessicale e morfosintattiche.
Le attività di questo gruppo si possono fare prendendo un numero selezionato di tessere per poi metterle a faccia in su davanti al bambino. Le tessere possono essere di un’unica categoria o anche di categorie differenti. Poi si pongono domande come “Qual è la mela?” e il bambino deve prendere la tessere che raffigura la mela e infilarla dentro a Babù.
Le richieste possono essere fatte anche sotto forma di indovinello. Ad esempio con gli animali si può chiedere “Quale animale fa muuuu?“.

Richiesta di parola

L’obiettivo è stimolare l’uso della richiesta verbale e stimolare la denominazione della scelta.
L’adulto prende 2 o più tessere e le mette di fronte al bambino, poi gli chiede: “Quale carta diamo a Babù?“. Il bambino deve scegliere una carta e dire cosa raffigura, l’adulto la prende, glie la consegna e poi il bimbo la mette nel contenitore.
Anche qui si possono introdurre molte varianti. Ad esempio, l’adulto può sbagliare di proposito a consegnare la carta al bambino, dandogliene una diversa da quella nominata. Il bambino deve accorgersi dell’errore e correggere l’adulto.

Produzione di parole

Questa è un’attività indirizzata ai bambini averbali o che producono pochissime parole. L’obiettivo è avviare i bambini al percorso di abilitazione linguistico comunicativo, con lo scopo di far pronunciare al bambino almeno la prima sillaba di ogni parola selezionata.

La sezione dedicata alla Produzione di parole è la più tecnica, complessa e ha a disposizione molte pagine dove trovate un vero e proprio percorso terapeutico da fare con i bambini.
La prima fase propone 5 percorsi che utilizzano tessere con parole crescenti per livello di difficoltà. La divisione è fatta in base alla tipologia delle parole o alla struttura grammaticale e fonetica.
Ad esempio il primo percorso usa tessere con illustrazioni che abbiano una fonte sonora. Ad esempio gli animali che fanno i versi (il muuu della mucca), i veicoli che fanno rumori (brum brum della macchina).
Poi dal secondo percorso si usano tessere con parole bisillabe o trisillabe guardando anche le loro categorie.

Completati i 5 percorsi della prima fase vengono proposti anche altri percorsi per lavorare sui suoni ponte e soprattutto sui verbi e piccole frasi, sia con la loro comprensione, sia con la loro produzione.
Anche qui troviamo differenti proposte con un livello crescente di difficoltà per aiutare i bambini a imparare l’elemento più importante della morfosintassi. Motivo per cui viene consigliato di lavorare con i verbi anche molto precocemente.

Babù Acchiappaparole (le tessere)

Considerazioni finali da TNPEE

Babù Acchiappaparole è un gioco professionale che allena le abilità linguistiche e varie funzioni esecutive.
Il suo scopo è quello di rinforzare e stimolare la produzione e la comprensione verbale insieme ad altre abilità linguistiche. Tutto questo viene fatto con un insieme di attività pensate per coinvolgere il più possibile il bambino, per aumentare la sua attenzione e la partecipazione a ogni esercizio. Il ruolo del mostro Babù diventa così molto importante visto che rappresenta un’entità astratta ma che partecipa alle attività del bambino. Una sorta di compagno di giochi che cerca di imparare le parole insieme a lui.
Nel libricino incluso col gioco Elisa Damian non si limita a descrivere l’attività associata alle funzioni esecutive coinvolte. Ci sono molte spiegazioni e spunti per contestualizzare l’attività, approfondire la finalità e non mancano anche molti consigli su come proporla e adattarla al bambino.
Proprio la possibilità di adattare l’attività è la parte più importante perché ogni individuo ha delle necessità specifiche che bisogna sempre tenere in considerazione. Questa libertà però è ancora più grande perché Babù Acchiappaparole – Sillaba iniziale va visto anche come una piattaforma a nostra disposizione sia da integrare con le attività suggerite, sia per crearne di nuove e rendere il titolo ancora più ampio e completo.

Recensione realizzata insieme alla TNPEE Francesca Frigerio.

Maggiori informazioni su erickson.it

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