Recensione Beasty Bar Down Under
Un gioco di carte ambientato fuori da un locale sottomarino
Il Beasty Bar è il locale più alla moda e frequentato del regno animale. Ogni sera, fuori dai suoi cancelli, una lunga fila di animali attende speranzosa di poter entrare. Qualcuno riuscirà a superare le scrupolose attenzioni del buttafuori, qualcun altro invece verrà rimbalzato e dovrà tornarsene a casa.
Finora il celebre locale era un’esclusiva degli animali terrestri ma il successo del Beasty Bar ha portato una grande novità. Una nuova apertura nelle profondità marine per conquistare una differente clientela.
Squali, balene, delfini, meduse e tante altre creature marine sono pronte a mettersi in fila nella speranza di entrare nel locale. Perché sì, anche se il Beasty Bar Down Under ha appena aperto, c’è già la solita immancabile fila al di fuori dei suoi cancelli!
Che gioco è e come si presenta
Beasty Bar Down Under è un gioco ideato da Stefan Kloß e Anna Oppolzer e pubblicato dall’editore tedesco Zoch Verlag. Il regolamento però è bilingue e al tedesco si aggiunge l’inglese, quindi, è accessibile anche se manca la localizzazione in italiano..
Beasty Bar Down Under è un gioco di carte che può essere giocato da 2 a 4 giocatori, è consigliato a partite dagli 8 anni e le partite durano tra 15 minuti e i 30 minuti.
Il gioco è un sequel del primo Beasty Bar uscito nel 2014. A seguito del successo del primo titolo sono uscite altre due versioni (New beasts in town e Born to be Wild) che mantengono inalterato il gioco ma offrono animali differenti.
Con Beasty Bar Down Under lo schema non cambia, il gioco di carte rimane lo stesso, cambia l’ambientazione e gli animali con cui giocare.
Un aspetto interessante di questa serie è che le carte possono essere mischiate tra loro per comporre dei gruppi di animali presi da varie versioni. Quindi i quattro Beasty Bar usciti fin ora non sono solo dei giochi indipendenti, ma si possono unire a piacere per rendere le partite ancora più varie.
Le carte di Beasty Bar Down Under
I materiali di Beasty Bar Down Under sono solo carte. Ci sono 4 carte scenario: Beasty Bar e Heaven’s Gate per mostrare il locale dove si forma la fila di animali; e le carte del Bounced e That’s It dove finiscono gli animali “rimbalzati” e che non possono più entrare nel locale.
Le altre carte invece sono quelle usate per giocare e sono le carte animale. Solitamente in Beasty Bar sono 10 carte numerate da 1 a 10 e a ogni numero corrisponde un differente animale. Nell’edizione Down Under c’è anche il numero 0 che non è presente nelle altre edizioni. Le carte animale sono ripetute quattro volte con differenti colori in modo che ogni giocatore abbia il suo mazzetto di animali.
Il numero associato all’animale è l’unico vincolo che si ha se si mischiano più edizioni. I giocatori devono sempre avere un mazzo di 10 carte numerate da 1 a 10, poi potete scegliere liberamente quali animali usare tra le edizioni che avete (gli animali devono essere uguali per tutti).
La carta animale mostra il numero nella parte alta, alcuni simboli vicino all’illustrazione e uno schema di carte nella parte bassa.
Lo schema è quello che raffigura quale azione esegue l’animale quando viene messo nella fila fuori dal Beasty Bar. L’immagine non è chiarissima e serve più come promemoria dopo che avete memorizzato a grandi linee le azioni dei vari animali.
Tra i simboli raffigurati vicino all’animale l’unico sempre presente è il bicchiere da cocktail associato ad un numero. Quello è il punteggio che assegna se riesce ad entrare nel Beasty Bar.
Questa è una novità di Beasty Bar Down Under perché nei precedenti (o almeno nel gioco “base”) si contava semplicemente il numero di animali. Nel regolamento non ne fa menzione ma immagino che, se si mischiano le carte di più edizioni, il bicchiere da cocktail non si guarda e si contano solo gli animali. Il bicchiere vale solo se si gioca con tutti gli animali dell’edizione Down Under.
Come si gioca a Beasty Bar
A inizio partita si posizionano le carte del locale Beasty Bar e dell’Heaven’s Gate sulla sinistra e le carte del Bounced e del That’s It sulla destra, lasciando al centro uno spazio sufficiente per posizionare 5 carte.
Le carte iniziali raffigurano semplicemente il locale con il buttafuori da un lato e il gesto di un calcio che “rimbalza” gli animali nella fila e li manda via.
Ogni giocatore prende un mazzo di carte, le mischia e pesca una mano di 4 carte.
Nel proprio turno un giocatore sceglie una carta dalla sua mano, la gioca mettendola in fila fuori dal locale e svolge la sua azione. Infine, pesca una carta e passa il turno al giocatore successivo.
Alla fine del turno di ogni giocatore si esegue il “five animal check” che significa soltanto che si verifica se la fila è diventata di 5 carte. Se è più corta non succede niente, se è diventata di 5 carte si apre una fase speciale. Le prime due carte riescono ad entrare nel Beasty Bar e vengono messe a faccia in giù sotto alla relativa carta. L’ultima carta della fila viene “rimbalzata” ed esce dal gioco finendo sotto la carta That’s It. Le rimanenti due carte avanzano e aprono la fila per il turno successivo.
Il gioco prosegue in questo modo, con i giocatori che mettono in fila gli animali, risolvono i loro poteri e svolgono il turno speciale ogni volta che la fila diventa di cinque animali.
Il gioco si conclude quando i giocatori terminano le carte e si procede con il conteggio dei punti.
Si prendono le carte che sono riuscite ad entrare nel Beasty Bar. Ogni animale ha un simbolo di un bicchiere da cocktail con un punteggio. Si sommano i punti di ogni giocatore e chi ne ha di più vince.
Considerazioni finali
Con Beasty Bar Down Under la serie giunge alla sua quarta versione e ci porta nelle profondità marine. Trovo abbastanza sorprendente che il gioco sia ancora inedito in Italia, perché o negli ultimi anni è stato pubblicato da qualche editore italiano e me lo sono perso, altrimenti è un gioco che si trova solo nell’edizione originale (o in altre edizioni ma non in italiano).
Fortunatamente l’editore tedesco Zoch Verlag pubblica i suoi giochi con il regolamento in due lingue c’è sempre anche l’inglese. In questo modo li rende appetibili anche all’estero a prescindere da eventuali localizzazioni.
Dico che trovo sorprendente la mancanza di una pubblicazione in italiano perché Beasty Bar è un filler davvero ben fatto. Come spesso accade con i filler il segreto dell’alto gradimento del gioco risiede nel contrasto tra un’estrema semplicità nelle regole a una complessità nascosta nelle sue meccaniche. In questo caso la complessità è data dalle azioni degli animali, tutte diverse tra loro e che possono portare effetti imprevedibili in ogni turno.
Tra le varie edizioni il gioco è diventano anche più complesso. Il primo Beasty Bar aveva animali con azioni più semplici, con le edizioni successive si è alzato un po’ il livello di complessità. Il gioco rimane alla portata di tutti ma memorizzare bene e padroneggiare tutte le azioni richiede un po’ più di partite. L’unico dubbio che mi rimane è legato all’età consigliata per giocare, 8 anni mi sembra un po’ poco per Beasty Bar Down Under. Anche perché l’unico difetto che posso trovare al gioco sono le grafiche di riepilogo delle azioni degli animali, non sempre chiarissime. Con il tempo però si imparano a memoria tutte le azioni e i simboli non si guardano quasi più.
Il punto forte della serie invece è la possibilità di mischiare gli animali delle differenti versioni per rendere il gioco ancora più vario e longevo.
Maggiori informazioni su zoch-verlag.com