Recensione Hanabi

Sapete come si preparano i fuochi di artificio? Con Hanabi non lo imparerete di certo, però vi ritroverete di fronte all’incubo di ogni attività che ha una scadenza imminente: scoprire un enorme problema a poche ore dalla consegna del lavoro.
Nel caso di Hanabi i giocatori vestono i panni degli artificieri di una fabbrica di fuochi di artificio. Per colpa di una distrazione, a poche ore da uno spettacolo pirotecnico polveri, micce e razzi sono stati mischiati tutti insieme.
I giocatori devono mantenere la calma e darsi da fare per riordinare tutti i fuochi d’artificio ed evitare che la serata si trasformi in un disastro.

Che gioco è e come si presenta

Hanabi è un gioco da tavolo cooperativo ideato da Antoine Bauza e pubblicato in Italia da Ghenos Games. Può essere giocato da 2 a 5 giocatori, è consigliato a partire dagli 8 anni e le partite durano circa 20 minuti.
Si tratta di un gioco di carte, quindi è in formato tascabile e l’unico materiale presente oltre alle carte sono 8 gettoni di cartone.

Le carte sono 53: 3 sono le carte Errore, le altre 50 sono le carte dei fuochi di artificio. Sono divise tra 5 colori, ognuno associato ad un simbolo per facilitare il loro riconoscimento (anche se è molto piccolo e non è proprio comodissimo da vedere).
Ogni carta è numerata con una cifra che va da 1 a 5. La presenza dei numeri all’interno delle serie di colori di fuochi di artificio è identica. In ogni serie di colori troviamo i seguenti numeri: tre volte il numero 1; due volte i numeri 2, 3 e 4 e una sola volta il numero 5 (1,1,1,2,2,3,3,4,4,5).

Lo scopo del gioco è cooperare per riordinare i fuochi di artificio per cercare di creare delle serie complete che vanno da 1 a 5 per ognuno dei colori.

Come si gioca ad Hanabi

A inizio partita si mettono gli 8 gettoni nel coperchio per formare una riserva, le 3 carte errore vanno messe una a fianco all’altra con il lato blu verso l’alto.
Le carte dei fuochi di artificio vanno mescolate poi se ne danno 5 a ogni giocatore nelle partite con 2 o 3 giocatori, 4 in quelle con 4 o 5 giocatori.
La particolarità è che le carte vanno tenute in mano al contrario, quindi noi non vediamo cosa abbiamo in mano ma lo vedono solo gli altri.

Durante il proprio turno un giocatore può svolgere un’azione tra le tre che si possono fare nel gioco:

1. Dare un’informazione

Per svolgere questa azione bisogna pagare un gettone che si prende dalla riserva e si mette sul tavolo. Dopo aver dichiarato questa azione possiamo dare delle informazioni a un compagno sulle carte che ha in mano. Possiamo decidere se dirgli qualcosa su un colore o su una cifra. Ad esempio possiamo indicargli quale carte della sua mano sono di colore verde, oppure quali sono dei numeri 2.
Il giocatore, ricevute le informazioni, può riordinare le carte a piacere per cercare di tenere a mente le informazioni.

2. Scartare una carta

Questa azione permette di recuperare un gettone dal tavolo e rimetterlo nella riserva.
Se sappiamo o pensiamo che una carta che abbiamo in mano non ci serve, possiamo scartarla in una pila a fianco del mazzo di pesca.
Gli scarti sono sempre consultabili in modo che sappiate sempre quali carte sono già state giocate.

3. Giocare una carta

Prendiamo una carta dalla nostra mano e la giochiamo sul tavolo. Per farlo la carta deve iniziare una serie di fuochi di artificio (primo numero di quel colore), o proseguire la serie con il numero successivo di un colore già iniziato.
Se la carta che giocate non è corretta (quindi non inizia né prosegue una serie) dovete scartarla e girare una delle carte Errore sulla faccia rossa.

Dopo aver svolto il turno, se avete scartato o giocato una carta, pescatene una nuova, poi passate al giocatore successivo.
La partita termina quando commettete il terzo errore, girate l’ultima carta del mazzo di pesca oppure riuscite a completare le 5 serie di colori.
Se la partita termina senza che completiate tutte le serie c’è una tabella per calcolare quanti punti avete fatto a avere una valutazione e un punteggio da battere nelle partite successive.

Considerazioni finali

Hanabi è un gioco di società dove la comunicazione è tutto. Non potendo vedere le nostre carte dobbiamo affidarci ai nostri compagni che devono darci degli aiuti per farci capire le carte che abbiamo in mano.
Gli aiuti sono molto precisi, quindi non è difficile sapere cosa abbiamo in mano. La difficoltà è ricordarsi sempre tutte le carte e soprattutto gestire al meglio i gettoni. Difatti ciò che rende difficile Hanabi è proprio la presenza dei gettoni che regolano e limitano le comunicazioni. Se potessimo aiutarci ogni volta che vogliamo basterebbe aspettare i turni necessari per comunicarci tutte le carte. Invece, avendo solo 8 gettoni, per recuperarli dobbiamo per forza scartare una carta.
Proprio l’azione dello scartare una carta è molto importante, perché se sbagliamo e eliminiamo una carta utile rischiamo di compromettere il completamento delle serie. Ad esempio abbiamo tre 1 per ogni colore e un solo 5. Eliminare un 5 significa non poter più completare quel colore, se però eliminiamo l’unico 1 che abbiamo in mano di un colore rischiamo di dover aspettare molti turni prima di pescarne un altro e poter iniziare quella serie.
Per questo ogni azione va scelta con attenzione, tenendo uno sguardo ai gettoni per cercare di averne sempre un paio nella riserva.
In conclusione Hanabi è davvero un ottimo gioco. Richiede bravura nel dare le informazioni giuste al momento giusto e anche a trovare stratagemmi per dare più informazioni di quelle comunicate a parole. Ad esempio, se ad un certo punto della partita diciamo a un giocatore che una delle sue carte è un 3, e sul tavolo c’è solo una serie che ha bisogno di quel numero, il giocatore può capire che avendo ricevuto l’informazione in quel turno significa che il suo 3 è del colore corretto. Quindi c’è, o ci potrebbe essere, un’indicazione palese e una sottointesa da cogliere. E proprio su queste informazioni nascoste si gioca la buona riuscita di una partita.

Maggiori informazioni su ghenosgames.com