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Recensione Menara

Uno scenografico gioco da tavolo cooperativo

Il settore dei giochi da tavolo è in continua evoluzione. Questo termine indica alla perfezione come le nuove uscite difficilmente siano del tutto innovative ma sono semmai delle evoluzioni dei giochi del passato.
In alcuni casi, proprio come vediamo oggi con Menara, sono gli stessi editori a portare avanti i loro giochi di punta, rinnovandoli, rendendoli più moderni e offrendo delle interessanti varianti.
Il gioco di oggi è emblematico perché vediamo come l’editore Zoch Verlag ha rielaborato il gioco più celebre del suo catalogo: Villa Paletti.

Da Villa Paletti a Menara

Villa Paletti è un gioco da tavolo molto conosciuto dagli amanti di questo settore. Si tratta di un gioco del 2001 ideato da Bill Payne che è riuscito ad aggiudicarsi il prestigioso Spiels des Jares (anche se all’epoca era solo alla sua quarta edizione).
Villa Paletti è un gioco competitivo in cui i giocatori devono costruire complesse strutture formate da colonne e piani. La difficoltà del gioco è nella meccanica che richiede di spostare le colonne nei piani bassi per formare i colonnati che reggono i nuovi piani superiori. Una sorta di Jenga dove la struttura viene costruita turno dopo turno e che presenta forme più variegate e colorate.

Dopo molti anni, nel 2018, Zoch Verlag pubblica Menara e basta uno sguardo ai materiali di gioco per accorgersi della somiglianza con Villa Paletti. La somiglianza non è né nascosta né casuale, Menara è una vera e propria evoluzione del suo illustre predecessore.
Se volete conoscere quali differenze ci sono tra Villa Paletti e Menara non vi resta che leggera la nostra recensione.

Che gioco è e come si presenta

Menara (componenti)

Menara è un gioco da tavolo cooperativo ideato da Oliver Richtberg, da 1 a 4 giocatori e consigliato a partire dagli 8 anni. Data la tipologia del gioco la durata delle partite è molto variabile, se però riuscite a completare una partita e non fate crollare tutto, si va dai 30-40 minuti delle partite più rapide, fino a circa 1 ora.

All’interno della scatola troviamo:
76 colonne in legno divise tra 5 colori. Le colonne non sono in numero uguale e si parte dal giallo che ha ben 30 colonne fino al blu che ne ha solo 6. Nella scatola troviamo anche un sacchetto in cotone che serve sia per tenerle raggruppate nella scatola, sia per pescarle in modo casuale durante le partite.

Menara (colonne di legno)

18 basi in cartone per i templi. Sono basi tutte diverse tra loro e hanno forme irregolari e dimensioni molto varie. Ogni base ha dei cerchi colorati che sono i punti in cui collocare le colonne del colore corrispondente. Tutte le basi sono doubleface e hanno un lato chiaro e l’altro scuro.

Menara (livelli tempi)

1 accampamento. È una piccola struttura da assemblare in cartone con 6 fori per mettere altrettante colonne ed è una sorta di mercato a disposizione dei giocatori.
5 carte dei piani. Indicano quanto deve essere alta la costruzione.
35 carte di costruzione. Raffigurano 3 glifi di diversi colori e servono per indicare al giocatore il tipo di azione che deve svolgere durante il suo turno. Il colore serve per distinguere il livello di difficoltà (Blu è facile, giallo è medio, rosso è difficile).

Menara (le carte costruzione)

Lo scopo del gioco di Menara è quello di cooperare per costruire una torre alta almeno quanto richiesto dalle carte dei piani. Se a fine partita la torre ha l’altezza richiesta vincete; se ha meno piani perdete. La sconfitta però può arrivare in ogni momento se fate crollare la torre.

Come si gioca a Menara

Il setup varia leggermente in base al numero di giocatori e al livello di difficoltà. Più giocatori ci sono, meno colonne si ricevono come riserva personale. Il livello di difficoltà invece varia il numero di piani richiesto per la costruzione. Sono 3 a facile, 4 a medio e 5 a difficile. Questo numero però può aumentare anche durante la partita per via di alcune penalità che si possono accumulare.

Menara (setup)

Dopo che i giocatori hanno preso la loro riserva di colonne se ne mettono altre 6 in modo casuale dentro all’Accampamento.
Poi si forma una pila, sempre in modo casuale, con tutte le basi del tempio. Si prendono le prime 3 e si dispongono sul tavolo in modo che ognuna abbia due punti di contatto con quella vicina. Quelle tre basi sono l’inizio della vostra torre.

Nel proprio turno un giocatore deve eseguire una sequenza di 4 azioni. La prima è facoltativa mentre le altre sono obbligatorie.

1. Scambiare le colonne con l’accampamento
È possibile scambiare tutte le colonne che si vogliono con quelle presenti nell’Accampamento. Questa è sempre la prima azione che possiamo fare, quindi non sappiamo ancora che tipo di turno dovremo svolgere. Osservando le colonne e le basi su cui dovremo costruire però possiamo farci un’idea se può essere utile fare degli scambi.

2. Girare una carta di costruzione
Scegliamo una carta tra le 3 pile di differenti difficoltà. Anche questa scelta va fatta con oculatezza tenendo conto che per arrivare a fine partita potremmo dover completare tutte le carte. Quindi potrebbe essere più vantaggioso scegliere il livello di difficoltà più difficile nella prima parte di partita, quando la torre è più bassa e stabile o offre più spazi liberi per gestire anche turni complessi.

3. Costruire
Dopo aver visto cosa ci chiede la carta costruzione, cerchiamo di completare la richiesta nel modo più adeguato. Le carte costruzione possono essere di 5 tipi:
– Aggiungere delle colonne. La carta indica il numero di colonne da aggiungere che va da 1 a 4 e possiamo metterle dove vogliamo, anche su differenti basi.
– Aggiungere delle colonne su un’unica base. La carta indica il numero di colonne da aggiungere che va da 1 a 2 e dobbiamo metterle su una sola base.
– Trasferire delle colonne. La carta indica il numero di colonne da trasferire che va da 1 a 3. Dobbiamo prendere le colonne indicate e spostarle su un piano più alto (posso salire anche più di un piano, basta che vadano più in alto).
– Riempire una base. Dobbiamo aggiungere a una base tutte le colonne necessarie per riempire gli spazi vuoti. Questa azione causa sempre l’aumento di un piano.
– Spostare una base di uno o più piani. Prendiamo una base e la spostiamo in alto o in basso insieme alle colonne che ha sopra (se presenti).

Menara (partita)

In qualunque momento del turno, quando una base viene completata e non ha più spazi vuoti per le colonne, bisogna aggiungere una nuova base. Si pesca la prima base dalla riserva, poi si guarda la carta di costruzione che stiamo completando che può mostrare una cornice di 3 colori: chiaro, scuro o chiaro/scuro. La cornice ci indica il lato da utilizzare. Se è sul doppio colore possiamo scegliere noi quale usare.
Se dopo aver aggiunto la nuova base il giocatore ha ancora delle colonne da mettere per completare il suo turno, deve collocare le ultime colonne.

Se un giocatore non riesce a soddisfare le richieste della carta di costruzione, questa va aggiunta alla fila dei piani della torre. Quindi a fine partita la torre dovrà essere più alta di un piano.

Menara (dettaglio tempio)

4. Rifornimento
A fine turno il giocatore pesca dal sacchetto tante colonne quante ne ha messe sulla torre in modo da avere sempre lo stesso numero.

La partita termina immediatamente se i giocatori fanno crollare il tempio. Altrimenti il gioco si conclude quando si verifica una di queste condizioni:
– Non ci sono più abbastanza colonne per rifornire il giocatore che ha appena svolto il suo turno;
– Sono state usate tutte le carte costruzione;
– Sono state usate tutte le basi.

Menara (tempio completo)

Se il tempio ha il numero di piani necessari avete vinto la partita, se ne ha meno avete perso.

Considerazioni finali

Menara è un ottimo gioco da tavolo per chi ama i titoli di abilità dove vengono messe alla prova le doti di costruttore di torri.
Chi ha tra i propri giochi preferiti Villa Paletti si trova di fronte ad un acquisto quasi obbligato. Anche perché non si tratta di un clone di un gioco di oltre 20 anni fa. È una vera e propria evoluzione voluta dal suo editore Zoch Verlag.
Il grande cambiamento è il passaggio da gioco competitivo a gioco cooperativo, oltre a tutte le carte di costruzione che rendono i turni imprevedibili e molto vari.
Il vero punto di forza però è proprio la cooperazione, perché quando si compete è facile svolgere il proprio turno. Se si può mettere in difficoltà gli avversari bene, altrimenti facciamo il nostro gioco e passiamo. In Menara invece è importantissimo pensare anche a chi viene dopo di noi, in modo da completare al meglio il nostro turno e al tempo stesso non complicare quello dei compagni. Non sempre è possibile, ma giocando pensando come un gruppo e non come singoli giocatori diventa decisamente più facile arrivare a fine partita e vincere.
Menara è un perfetto esempio di come si può dare nuova vita ai classici senza fermarsi alle semplici ristampe.
Se poi il gioco da tavolo dovesse piacervi particolarmente Zoch Verlag ha realizzato anche una corposa espansione chiamata Menara – Rituals & Ruins. Purtroppo non ho avuto modo di provarla però sembra molto interessante.

Maggiori informazioni su zoch-verlag.com

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