Recensione Under Falling Skies

1978, con Space Invaders il mondo dei videogame finisce sotto un assillante attacco alieno. La Terra rischia il collasso ma grazie a milioni di volenterosi gamer la minaccia aliena viene respinta.
1996, con Indipendence Day è il mondo dei cinema a finire sotto il fuoco alieno. La Terra rischia il collasso ma grazie a Will Smith la minaccia aliena viene respinta.
2020, ora è il mondo dei giochi da tavolo ad essere attaccato dagli alieni e l’esito è ancora tutto da scrivere. Armati di dadi da 6 e preparati, in Under Falling Skies sei solo ed è tutto nelle tue mani.

Che gioco è come si presenta

Under Falling Skies è un gioco da tavolo in solitario edito dalla Czech Games Edition e ideato da Tomáš Uhlíř. L’autore ha fatto conoscere il suo gioco grazie ad una versione Print and Play pubblicata nel 2019. Mossa che ha dato i suoi frutti visto che i buoni riscontri di chi ci ha giocato ha portato all’interesse di un grosso editore come la Czech Games Edition.
Il gioco è un solitario con piazzamento dadi dalle meccaniche molto interessanti che offre due modalità di gioco: partita singola e campagna. Come ambientazione invece possiamo parlare di uno Space Invaders in versione gioco da tavolo.

Nonostante sia un solitario non è da escludersi la possibilità di giocare con un amico, basta trasformalo in un cooperativo dove si decidono assieme le

 mosse da fare o ci si alterna nei turni. La struttura del gioco però non cambia e rimane un 1 contro 1, con il giocatore contro il gioco. Le partite in solitario hanno una durata breve, attorno alla mezzora e le meccaniche abbastanza semplici lo rendono adatto a partire dai 12 anni.

L’unico problema può essere la lingua visto che al momento c’è solo in inglese. Una volta che si impara a giocare però la modalità solitario è indipendente dalla lingua visto che non ci sono testi nel gioco.

Come materiali abbiamo delle tessere rettangolari che formano l’area di gioco. Due tessere raffigurano la nostra base terrestre dove organizziamo la difesa della Terra e svogliamo i nostri turni di gioco.

Poi c’è una tessera città che ambienta lo scenario. Sono 3 in tutto e possiamo scegliere tra Roswell (riferimento al celebre e ipotetico schianto di un disco volante nel 1947), Washington DC e New York.
Salendo ci sono 4 tessere per il cielo dove scendono le astronavi aliene lungo 5 colonne. Infine c’è una grossa tessera sempre in cartone che raffigura la Nave madre da dove si generano e partono le astronavi. A inizio partita la Nave madre è sopra le plance del cielo, ma ogni turno si abbassa di almeno un livello avvicinandosi alla base.
Le plance della base sono double face e sono 3 in tutto (A, B e C), in modo da poter assemblare differenti combinazioni in base al tipo di partita.
Anche le tessere del cielo sono double face e permettono di aumentare il livello di difficoltà. Un lato è uno schema di gioco facile, il lato opposto difficile. Usando tutte le plance sul lato facile abbiamo la partita per principianti, adatto per iniziare e prendere confidenza col gioco. Girando solo una delle tessere sul livello difficile otteniamo la partita con difficoltà Normale. Più plance cielo giriamo più aumentiamo il livello di difficoltà della partita.

Gli altri materiali di gioco sono sette dadi da 6 in tre colori (3 grigi, 2 bianchi e 2 blu), un segnalino Escavatore in legno, 3 segnalini in plastica (Danni, Energia e Ricerca/Punti vittoria) e 10 astronavi in plastica divise in 5 porpora, 4 bianche e 1 arancione. L’astronave arancione serve solo nella campagna, le astronavi che sembrano rosse sono in realtà fucsia, ma si nota solo se le mettiamo in controluce.

In aggiunta ci sono i materiali della campagna ma sono imballati in modo da rivelarli man mano che si procede con il gioco. Czech Games Edition ci ha inviato due copie del gioco, una standard e una speciale con la parte della campagna “camuffata” per le non rivelare nulla nelle foto per l’articolo. Quindi su questa parte non svelo troppo visto che l’editore ci ha chiesto di lasciarlo “segreto” in modo da evitare spoiler.

Come si gioca a Under Falling Skies

Si assembla lo scenario di gioco, quindi 2 tessere per la Base, la tessera della città, le 4 tessere cielo e infine la Nave Madre.
Le 5 astronavi rosse si collocano nei rispettivi spazi nella parte bassa della Nave Madre, sopra le 5 colonne delle tessere Cielo. I 3 segnalini Danni, Energia e Ricerca vanno collocati sulle rispettive caselle.

Vita e Energia le troviamo sulle tessere della Base. I Danni partono da 0 e se arrivano al massimo abbiamo perso. L’Energia serve per attivare alcune azioni durante i turni, possiamo avere al massimo 7 punti Energia e parte con un valore basso che dipende dal livello.
Il segnapunti della Ricerca è ai lati delle tessere Cielo ed è ciò che determina la nostra vittoria. Durante la partita dobbiamo far salire il nostro valore Ricerca. Se riusciamo a raggiungere la fine, significa che l’umanità ha trovato un modo per sconfiggere la Nave Madre e vinciamo la partita.
Sul lato opposto del segnapunti della Ricerca troviamo spazi vuoti alternati a delle icone. Queste sono attivate dalla Nave Madre mentre scende verso la Terra. Dalle foto potete vedere che qualche casella sopra la Base (il numero dipende dal livello di difficolta) c’è un’icona Teschio rosso. Indica il livello massimo che può scendere la Nave Madre, se lo raggiunge, perdiamo la partita (quindi si perde in 2 modi: raggiungimento del massimo dei Danni, la Nave Madre si avvicina troppo alla Terra).

Le partite si svolgono con un’alternanza di turni tra giocatore e Nave Madre, la quale ha un turno su fasi sempre uguali e automatizzate.
Il turno del giocatore è molto interessante come meccaniche e si svolge con i dadi da 6 e il loro piazzamento. Per svolgerlo occorrono solo i dadi grigi e bianchi, quelli blu sono dadi speciali che hanno altre funzioni.
Si inizia tirando i 5 dadi e si osservano i risultati. Il giocatore deve decidere in quali caselle (Room) della base collocare i rispettivi dadi.
La base è strutturata con Room disposte su 5 colonne come il Cielo, e ogni dado va collocato su una colonna differente. La casella della singola colonna dove disponete il dado è a vostra discrezione in base a cosa volete attivare. A inizio partita solo le caselle più in alto però sono disponibili, per sbloccare quelle successive bisogna muovere la pedina Escavatore lungo il percorso. Più scendiamo con l’escavatore più caselle – e quindi azioni – abbiamo a disposizione in ogni colonna.
La Base ci offre 4 tipologie di caselle o Room. Il livello inziale serve solo per rallentare la discesa delle astronavi. Le caselle rosse sono quelle di Attacco per cercare di distruggere le astronavi che scendono dalla nave Madre. Le caselle verdi sono quelle della Ricerca per fare i punti per vincere la partita. Le caselle gialle servono per produrre Energia che serve per attivare alcune Room di Attacco o di Ricerca e per muovere l’Escavatore.
In alcune combinazioni di Base troviamo anche le caselle blu che indicano i Robot. Queste caselle si attivano sempre con i dadi bianchi o grigi. In seguito si sostituiscono con il dado blu, il quale non si lancia ma serve solo come indicatore del valore ottenuto con il lancio del dado. A quel punto abbiamo attivato un robot e ogni round che lo utilizziamo scaliamo di 1 il valore del dado.

Il lancio dei dadi dà al gioco un certo fattore fortuna ma questo viene mitigato dalle meccaniche. Difatti abbiamo a disposizione fino a 2 rilanci parziali che vengono determinati dai dadi bianchi. Dopo il primo lancio dei dadi possiamo scegliere quali iniziare a piazzare sulla base. Posizionare un dado grigio non causa effetti, ma se piazziamo un dado bianco poi dobbiamo rilanciare quelli rimasti da collocare. Quindi non c’è solo la strategia nel piazzare i dadi, ma c’è anche nello scegliere l’ordine con cui si mettono sulla base. Per apprezzare al meglio questa meccanica però bisogna conoscere bene il gioco e provare almeno una partita.
Un’altra bella meccanica sta nel dubbio amletico che ci pone il gioco ogni volta che collochiamo un dado. Difatti un dado posto in una colonna ha una doppia funzione. Il suo valore determina sia l’efficacia dell’azione che svolgiamo (attacco, energia o ricerca), sia le caselle di movimento dell’astronave in quella colonna. Quindi un lancio con dadi tutti alti fa esultare perché possiamo fare azioni molto efficaci, al tempo stesso però fa scendere molto velocemente le astronavi. Al contrario i dadi di valore basso permettono di avere una discesa molto lenta delle astronavi, ma le azioni risultano poco efficaci.

Dopo aver deciso come collocare i dadi si procede con la loro attivazione. In questa fase si procede un dado alla volta e il giocatore può scegliere l’ordine con cui risolvere i dadi. Quindi eseguo l’azione del dado, muovo l’astronave di quella colonna (se presente), passo ad un altro dado.
Le astronavi scendono una casella alla volta e sulla loro strada possono trovare delle icone. Le esplosioni indicano le astronavi che subiscono danni durante gli attacchi. Le frecce destra e sinistra le fanno muovere su una colonna ai lati. L’icona Nave Madre la fa muovere di una casella aggiuntiva oltre a quella della sua Fase.
Le astronavi infliggono danni al giocatore quando raggiungono l’ultimo spazio del loro percorso, dopodiché tornano nella Nave Madre in attesa di essere ricreate di nuovo (area spawn in cima alla Nave madre). Questo accade anche se le astronavi vengono distrutte ma vale solo per le astronavi rosse, quelle trasparenti sono navi bonus che vanno tolte dal gioco sia quando infliggono danni, sia se vengono distrutte.
Il turno del giocatore termina dopo aver attivato il quinto e ultimo dado. Si passa ora alla fase Mothership.

Nella fase Nave Madre succedono 3 cose. La prima è il movimento, con la Nave madre che scende di uno spazio sulle tessere cielo. La seconda è l’attivazione dell’azione che incontra in quello spazio (se presente). Le azioni possono essere di vario tipo e non sono presenti in tutti i livelli di difficoltà del gioco:
-Crea 1 astronave da mettere in gioco nel turno successivo (le astronavi trasparenti che danno manforte a quelle rosse).
-Muovi l’Escavatore del giocatore indietro di X spazi.
-Muovi il segnalino Ricerca indietro di 1 spazio
-Infliggi 1 danno
-Teschio rosso: se la Nave Madre raggiunge questa icona, vince la partita
La terza cosa che accade nella fase Nave Madre è il respawn delle astronavi. Le astronavi presenti in cima alla Nave madre vengono messe negli spazi iniziali per poter incominciare la loro discesa verso la Terra.

Dopo il Respawn delle astronavi il turno torna al giocatore. Si procede così, turno dopo turno fino a che non sopraggiungono le condizioni per la vittoria. Come già detto in precedenza il giocatore vince se riesce a far arrivare il tracciato dei punti Ricerca alla fine. Gli Alieni vincono se il giocatore subisce il massimo numero di Danni oppure se la Nave Madre scende a ridosso della Terra, raggiungendo l’icona Teschio sulle tessere cielo.

Modalità Campagna

Under Falling Skies include anche una modalità campagna in 4 Capitoli. Mediamente dura circa l’equivalente di 10 partite della modalità Standalone. La rigiocabilità è alta perché ci sono varie combinazioni di scenari che offrono partite sempre diverse, quindi potete affrontare varie volte la Campagna senza avere mai la sensazione di giocare le stesse sfide.
Le foto che vedete in questo articolo hanno molti materiali della Campagna offuscati. Questo perché Czech Games Edition non vuole mostrare troppe cose di quello che vi aspetta in questa modalità.
Difatti per questa recensione ho ricevuto due copie del gioco, una normale per poterlo provare in tutte le sue parti, e una copia speciale con molte parte della campagna offuscate da usare per fare le foto per l’articolo.
Per evitare anticipazioni mentre si procede con la prima Campagna, tutti i materiali sono confezionati in modo da poterli rivelare un capitolo alla volta.

Le regole delle partite di questa modalità sono pressoché le stesse della modalità standalone. Ci sono però molti materiali aggiuntivi per creare un’ambientazione, delle missioni e offrire anche più plance per variare maggiormente i livelli.
All’inizio di ogni capitolo troviamo il Briefing, una scheda che ha un’introduzione a fumetti da un lato e tutte le informazioni necessarie dall’altro. Ad esempio le città dove si svolge il capitolo, le componenti aggiuntive e tutto ciò che ci serve sapere per affrontare le sfide.

A inizio Capitolo creo due pile casuali dividendo i materiali aggiuntivi del capitolo, formati da città, personaggio e scenario. I materiali sono più di quelli necessari, quelli extra li rimetto nella scatola.
Le due pile rappresentano due attacchi simultanei degli alieni. Quello che scegliamo è quello da combattere, l’altro viene dato perso in automatico.

Scenario: Dà informazioni sulla storia e le regole speciali da usare nella battaglia. Le informazioni da leggere sono solo quelle legate allo scenario che affrontiamo. In questo modo il resto rimane inedito per le campagne che faremo in futuro.

Personaggio: Ogni personaggio ha un’abilità speciale che possiamo usare una volta durante la partita. I personaggi sono double face, con il retro che mostra il personaggio in versione potenziata (sfondo blu è normale, sfondo giallo è potenziato). Nel primo capitolo usiamo il personaggio blu, la versione potenziata entrerà in gioco nei capitoli successivi.

Tra i materiali per la campagna troviamo anche un blocco con delle schede di riepilogo per segnarci le combinazioni dei vari capitoli e il loro esito.
Alla fine di ogni battaglia ci sono materiali che potrebbero andare eliminati definitivamente dalla campagna, in altri casi invece possono essere riutilizzati per le successive sfide. Tutte le combinazioni per mantenere o eliminare le componenti sono ben elencate nel regolamento.

Infine nel regolamento troviamo alcuni consigli per usare i materiali aggiuntivi della campagna anche nelle partite standalone. In questo modo possiamo rendere le sfide ancora più varie e ricche di azione senza dover per forza giocare sempre la modalità campagna.

Considerazioni finali

Under Falling Skies è davvero un gran bel gioco. Anche se ci fosse solo la modalità Standalone lo avrei trovato comunque molto valido. La presenza della modalità Campagna poi ne aumenta la longevità e la voglia di giocarci, dando maggiori motivazioni per fare partite in sequenza.
Le meccaniche di Under Falling Skies sono fatte molto bene e per riuscire a vincere le battaglie bisogna innanzitutto prendere confidenza con il gioco, in seguito ponderare bene ogni mossa, perché anche solo uno o due dadi piazzati nelle caselle sbagliate possono indirizzare la partita verso una sconfitta.
Da amante anche dei videogame mi piace molto lo sviluppo delle partite in stile Space Invaders, seppur con una sua versione decisamente più avanzata e ricca di elementi in più rispetto al super classico dei videogame.
La presenza dei dadi e dell’alea è sempre un fattore divisivo e c’è chi non riesce proprio a digerirli. Il modo in cui sono implementati in Under the Falling Skies però è molto interessante e intelligente, riducendo al mimino il fattore fortuna sull’esito delle partite. Un dado con un valore alto ci dà effetti molto positivi, ma fa anche muovere le astronavi aliene molto più velocemente, viceversa un dado di valore basso dà effetti meno efficaci ma fa muovere le astronavi lentamente. Questo bilancia la casualità dei risultati e lascia la strategia al centro del gioco.
Infine una nota sulla doppia versione di Under the Falling Skies che mi è stata fornita per questa recensione.
È la prima volta che mi capita di ricevere un gioco con materiali camuffati per non mostrarli nella recensione. Tutta questa attenzione è indubbiamente notevole, forse perfino eccessiva vista la tipologia di gioco. Però è bello anche creare un’aura di mistero e lasciare ai giocatori il piacere di scoprire tutto quello che offre il Under Falling Skies.

Maggiori informazioni su czechgames.com