TRITON, il respiratore subacqueo

Andare sott’acqua non è uno scherzo, chi vuole esplorare e scoprire le bellezze dei fondali non può farlo con leggerezza e deve avere le giuste attrezzature ed essere preparato.
Tuttavia nelle zone dove il fondale non è molto profondo ci si può avventurare usando una semplice maschera e possibilmente delle pinne; L’unico problema è dato dall’ossigeno, in apnea abbiamo un’autonomia limitata (chi più e chi meno) e siamo costretti a fare su e giù per prendere aria.
Una piccola grande rivoluzione per questo genere di immersioni potrebbe portarla TRITON, un geniale progetto sviluppato dal designer coreano Jeabyun Yeon che potrebbe donarci la capacità di respirare sott’acqua senza utilizzare delle bombole di ossigeno.

L’idea è ambiziosa quanto geniale, Yeon vuole realizzare una sorta di branchia artificiale in grado di separare l’ossigeno dall’acqua e trasformarci in degli esseri anfibi artificiali.
TRITON è un respiratore da tenere in bocca dalle dimensioni molto compatte, il corpo centrale è più piccolo di quello di un erogatore di ossigeno dei sub con la differenza che ha due tubi che si estendono ai suoi lati.
Questi sono dei filtri in cui passa l’acqua che viene aspirata dalla griglia centrale, grazie al lavoro di un mini compressore dovrebbe essere possibile ricavare sufficiente ossigeno per respirare sott’acqua e poter stare immersi tutto il tempo necessario.

Ovviamente si tratta solo di un concept che ha ancora molto da dimostrare, il creatore di TRITON dice che il limite più grande è dato dalle batterie del micro compressore; A suo dire le batterie attuali sono troppo grandi e serviranno quelle della prossima generazione, decine di volte più piccole e performanti.
Se fosse solo questo il problema sarebbe già un invenzione rivoluzionaria, invece anche il sistema si filtraggio e separazione dell’ossigeno è ancora da sviluppare, l’idea non è del tutto folle e su carta potrebbe anche funzionare, tuttavia ad oggi non ci sono garanzie che l’ossigeno ricavato dal sistema di TRITON sia sufficiente per un adulto che per di più usa molte energie per nuotare sott’acqua.
In ogni caso l’idea è molto interessante e mi auguro che Yeon continui a lavorarci per riuscire a trasformare il concept in realtà.

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