Kimo Kawaii si riferisce a dei personaggi giapponesi, ma cosa cambia da quelli kawaii?
Il Giappone è un paese meraviglioso e ci sono molti motivi per definirlo così. Uno di questi è il suo essere un paese antitetico, dove gli opposti vivono in simbiosi apparendo come una cosa normalissima.
A prima vista i giapponesi possono sembrare un popolo serio, quadrato e profondamente legato alla tradizione millenaria. Sotto quella maschera però si cela un popolo eccentrico, amante delle stranezze e dalla spiccata creatività. Basti pensare all’enorme produzione di videogame e manga.
Proprio in questi settori lo stile giapponese può essere riconosciuto in una frazione di secondo. Merito dei loro stili artistici che rendono le opere molto riconoscibili.
Ad esempio uno stile che è molto in voga è quello kawaii, termine traducibile con “carino” che identifica dei personaggi realizzati per apparire il quanto più carini e teneri possibile. Oggi però ci occupiamo di uno stile alternativo, il Kimo Kawaii. Di cosa si tratta?
Il nome è formato dall’unione di 2 parole. C’è ancora Kawaii come abbiamo detto può essere tradotto con “carino”. Kimo invece è l’abbreviazione di Kimochi Warui significa inquietante o disgustoso.
Come è possibile combinare questi due termini che sembrano quasi un ossimoro? Ottima domanda, se solo non fosse posta riguarda a qualcosa di inerente al Giappone. Difatti, come ho scritto in apertura, il Giappone è il paese dove gli opposti non solo convivono, ma convivono benissimo.
Per questo dei personaggi molto particolari che combinano elementi carini ad altri più negativi riscuotono sempre un grandissimo successo.
Perché dobbiamo ricordarci cosa va di moda in Giappone. In Giappone non piace il “carino” in sé. Ai giapponesi piacciono le cose strane, e i personaggi Kimo Kawaii possono offrire tutta la stranezza di cui sentite il bisogno.
I personaggi più amati in Giappone e quelli più amati anche nel resto del mondo
La società giapponese è basata sull’individualità e sulla conformità. Anche per questo i giovani usano la cultura pop e l’arte per cercare di distaccarsi e far emergere la loro personalità.
Così la scelta del personaggio può avere un significato profondo. Con l’identificazione in un personaggio che riesce a trasmettere in modo semplice ma efficace gusti e interessi della persona.
La scelta però non è semplice, perché la quantità di proposte giapponesi è clamorosa, con continue novità e mode.
Il kawaii non è mai passato di moda, anzi, in molti casi è l’esatto opposto. Dopotutto anche i Pokémon sono kawaii. Molte persone però non amano molto uno stile eccessivamente carino. Da qui la necessità di cercare dell’altro e lo stile Kimo Kawaii sembra fatto apposta per loro.
In questo caso però anche i personaggi più popolari potrebbero essere poco conosciti qui in Europa. Ma anche i più “Kimo” sono destinati alla gloria.
Per darvi un’idea concreta di quali possono essere dei personaggi Kimo Kawaii vi porto 2 esempi. Il primo sono i Kobitodukan, dei personaggi davvero assurdi. Si tratta di personaggi che hanno il corpo che sembra una versione malconcia di funghi e vegetali di ogni genere e tipo. Il volto però è quello di – e copio una definizione che mi è stata detta e mi è piaciuta molto – persone anziane sotto shock.
I Kobitodukan però sono molto di nicchia per noi europei e immagino he li conoscano in pochissimi. Il discorso però potrebbe cambiare con il secondo esempio ed è Gudetama. Gudetama è un uovo depresso. Il personaggio vero e proprio è il tuorlo, che è un personaggino buffo e tondeggiante con braccine e gambette. La sua peculiarità è proprio l’essere depresso, sempre svogliato, triste e di conseguenza un perfetto esempio di personaggio “Kimo” ma al tempo stesso “Kawaii”.
La certificazione per i personaggi Kimo Kawaii del loro successo
Dibattere su gusti e sensazioni non porta mai da nessuna parte. Per avere certezze in questo campo c’è solo una cosa possibile da fare: guardare il settore del merchandising.
Il Giappone i gadget vanno fortissimo e il successo dei vari personaggi viene misurato benissimo con questo settore. Solo i personaggi più amati hanno nei negozi e negli e-commerce tonnellate di gadget di ogni genere e tipo.
Questo dovrebbe anche definire in modo netto la differenza che c’è tra il settore del carino puro, e quello del carino inquietante. Non che Gudetama sia davvero inquietante, a differenza dei Kobitodukan che li vedo meglio associati a questo termine.
Le proposte dal Sol Levante però non si fermano qui, come è lecito aspettarsi anche interessanti novità in futuro. Sia come personaggi, sia nel settore dei gadget.