La birra fatta partendo dalla barba

Il birraio Giovanni Maier si è fatto conoscere nell’ambiente per via della sua barba, ma non aspettatevi una barba da record, con pettinature strane o tinte improponibili, la sua barba è famosa perché fa da base per la sua birra.

Può sembrare una di quelle notizie false che circolano in rete eppure è la pura verità, difatti Mastro Birraio Maier per produrre la sua birra utilizza un lievito che cresce all’interno della sua barba, barba che non si limita a spuntare e che non taglia dal lontano 1983.

In 30 anni è normale che in quella barba si sia sviluppato di tutto, anche un lievito idoneo per la birrificazione, dopotutto nei secoli i birrai hanno usato lieviti selvaggi presi da ogni cosa, quindi perché non usarne uno che arriva dalla barba?

Capisco che possa suonare strano e a molti sembrerà assurda questa procedura, però si tratta solo di un lievito la cui provenienza non è meno nobile di moltissimi suoi “colleghi”.

Penso ad esempio alla pasta madre usata nelle pizzerie che tutti mangiano senza farsi problemi o a chiedersi come si sia originata. Magari è solo il frutto di acqua e farina e un po’ di yogurt, ma sete sicuri che sia sempre così? Chissà da quali “velli” sono nati lieviti ad uso alimentare…meglio non approfondire!

Torniamo però alla birra, che sarà strana quanto volete ma almeno specifica da dove proviene il lievito, anzi ne fa anche un vanto mettendo la barba di Maier come elemento portante e distintivo.

Difatti la bottiglia in cui viene venduta è una classica bottiglia in vetro marrone con una grafica molto semplice ma esemplificativa, sopra al nome “Beard Beer” c’è il logo che non è altri che il ritratto di Meier con la sua folta e ormai famosa barba.

Se proprio non riuscite a concepire una birra creata così non preoccupatevi, per ora Meier la produce in esclusiva per il mercato americano, se invece l’idea vi è piaciuta iniziate a farvi crescere la barba, un lievito ha bisogno di tempo e di cure.

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