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Vino blu

Un'azienda spagnola reinventa il vino e lo trasforma in una bibita

Il vino è una delle tante eccellenze italiane ma sarebbe da megalomani pensare che sia una nostra esclusiva. Anche in Francia c’è una grande tradizione vinicola e sono anche molti altri i paesi a distinguersi con almeno qualche specialità degna di nota. La popolarità e l’interesse però non vanno sempre a braccetto con la qualità e la dimostrazione è il vino più discusso del momento, un vino spagnolo che sta facendo parlare di sé per via del suo colore.
Dimenticatevi la distinzione tra vino bianco e rosso, il rosato o i vini passiti, ora il vino c’è anche blu, e non un blu intenso che può solo essere una tonalità particolare di vino rosso: il blu di questo vino è brillante, lo definirei quasi “blu Gatorade” visto che alla vista sembra una bevanda per sportivi.
La similitudine però non è né esagerata né ingenerosa, perché il vino Gik non rientra nel classico procedimento della produzione di vino ed è quasi esagerato definirlo tale.

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Il colore del vino Gik deriva da una combinazione di antocianine (un pigmento presente nella buccia dell’uva) e il colorante indaco (estratto dalla pianta tinctoria Isatis) più un non precisato “dolcificante non calorico”. Questo mix aggiunto a del normale vino bianco dà vita ad un vino da servire fresco e che ha un sapore che può ricordare quello di un vino dolce.
Questo è tutto quello che si può sapere di questo vino, tutta la comunicazione del produttore è basata sul menefreghismo del produttore e, almeno presunto, del cliente.
La sezione domande e risposte non è molto soddisfacente, bisogna dire che le cose importanti come il motivo per cui il vino è blu sono spiegate, però mi sarei aspettato una maggior passione nell’illustrare la loro creazione.
Certe frasi sono i classici slogan di chi vuole intortare il cliente, ad esempio “Gik vuole innovare e costruire cose nuove, rompere con il passato e inventare il futuro”. Oppure “C’è una scheda tecnica disponibile? Noi non crediamo nelle regole di degustazione e non pensiamo che sia necessario studiare la Bibbia dell’enologia per gustare un bicchiere di vino. Ecco perché abbiamo fatto una scheda anti-tecnica”. Poi la scheda tecnica c’è ma è sempre in toni scherzosi e poco tecnici, ma visto che il target del vino blu non sono gli enologi e gli esperti del settore potrebbe andare bene così.

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Per quanto riguarda il prezzo di una bottiglia d’esportazione non è ancora noto, la distribuzione invece partirà a breve in Francia, Paesi Bassi, Regno Unito e Germania (in Spagna è già in vendita da circa un anno).
E l’Italia? L’Italia non è definitivamente esclusa, ma per il momento se avete fretta di provare il vino blu Gik vi conviene andare in vacanza nel paese iberico.

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